Partigiani dell’Umanità

Nordica, #frontiera

Migliaia di persone che provengono dalla Valle, oggi semi-desertificata, provano ogni giorno ad attraversare dispersamente il confine e si riversano ai piedi del grande muro costruito sulle Montagne del Sole per bloccare l’invasione di stranieri.

Alcuni pastori nordici, come veri e propri partigiani dell’umanità, aiutano questi disperati indicando i sentieri dove il muro non è stato ancora costruito, ma sanno bene che il rischio è grosso perché la polizia ha l’ordine di sparare a vista su ogni clandestino che cerca di attraversare illegalmente il confine e la pena per coloro che li aiutano è esemplare.

Zito è un bambino bellissimo, capelli biondi come il grano e occhi azzurri come il cielo, ha perso i genitori durante la traversata del deserto cerano, dove un tempo si distendeva abbondante la pianura Cerana, e ora, assieme ad un gruppetto di sopravvissuti, si arrampica tra le rocce di quel sentiero che lo conduce al futuro.

Esperanto, con accanto il suo cane Fidel, procede sicuro sul sentiero che ha calpestato tante volte, ogni tanto scruta in alto tra le rocce per accertarsi che non ci siano cecchini appostati, pronti a sparare e ogni tanto si volta indietro per vedere se quei poveri derelitti, che sta guidando in questa disperata traversata, riescano a tenere il passo della montagna.

Si accorge che Zito, nonostante il sogno di Nordica, che gli brilla come un sole negli occhi, fa sempre più fatica a tenere il passo e nessuno ha la forza di aiutarlo, ognuno purtroppo è chiuso e perso dentro la propria miseria umana.

Esperanto prosegue ancora per qualche metro e, appena raggiunto un piccolo spiazzo, con gesti silenziosi, indica a tutti di fermarsi e di sedersi.

In cuor suo sa che rischia di essere una decisione sbagliata, che rischia di mettere a repentaglio la vita di tutti, compresa la propria, però pensa : “nessuna vita umana merita di essere abbandonata tra le montagne”.

Con un gesto della mano chiama il piccolo a sé e lo fa sedere accanto a lui sulla roccia, Zito guarda incuriosito il suo cane e Esperanto, mentre lo accarezza, gli dice : “questo è Fidel, si chiama così perché è il mio più caro e fedele amico, su questo sentiero, per anni, abbiamo condotto pecore, ora conduciamo uomini, ma in fondo, sempre di anime in cerca di una stalla si tratta..” “io di politica non ci capisco nulla, ma credo semplicemente che ognuno debba avere una vita dignitosa e una speranza di futuro, perché, in fondo, siamo tutti figli della stessa terra, che sia roccia o sabbia..”.

Zito chiede se può accarezzare il cane, sogna da tanto un piccolo prato verde dove poter giocare e correre libero con il proprio cane e Esperanto lo fa avvicinare, così da poter esaudire quel suo piccolo desiderio di umanità.

Un sibilo improvviso interrompe il silenzio di quel sogno ad occhi aperti, Esperanto e Fidel si rifugiano velocemente dietro una roccia, mentre Zito rimane steso a terra.

I suoi occhi blu si confondono nel cielo mentre guarda le nuvole che scorrono velocemente e con la mente disegna un prato dove lo attendono abbracciati e felici i suoi genitori e un cane corre verso di lui per festeggiare il suo arrivo.

Gli occhi dolcemente si chiudono ed è un po’ come se si fosse spento il cielo.

Nordica, #Capitale

Il Presidente della Repubblica Nordica sta tenendo una conferenza stampa :

“Innanzitutto voglio ringraziare, a nome di tutti i cittadini nordici, i reparti speciali della polizia di frontiera, ricordando a tutti che sono stati fortemente voluti e costituiti dal mio governo.

Oggi, 26 maggio 2059, è stato sventato l’ennesimo tentativo di far introdurre nel nostro Paese immigrati vallici e quei signori che li aiutano, che io chiamo trafficanti d’uomini, sono stati finalmente assicurati alla giustizia.

I sentieri dove avvengono traffici d’uomini saranno tutti scovati e finalmente chiusi e la costruzione del muro verrà totalmente completata entro il mio mandato, come promesso dal mio partito in campagna elettorale.

Come dico sempre, è inutile fare i buonisti, il mondo, dopo i cambiamenti climatici e la desertificazione, è diventato un posto troppo piccolo per tutti quanti, perciò ribadisco orgoglioso PRIMA I NORDICI.

Vorrei inoltre annunciare che un altro importante provvedimento è stato emanato da questo governo, la tassazione ultragevolata per chi porta i propri capitali a Nordica dalla Valle e investe nel nostro Paese, perché, a chi dice che le politiche intraprese dal mio governo siano disumane, voglio rispondere concretamente che le nostre porte sono e saranno sempre aperte per chi decide di investire qui e trasferirsi pertanto regolarmente nel nostro Paese.

Evviva Nordica”.

Roma #nelpresente

Ho inventato questa storia perché leggendo l’ennesima notizia di disumanità che arriva dall’altra parte del mare, dove si racconta di torture inumane e uccisioni perpetrare nei confronti di chi tenta di emigrare verso una speranza e un futuro migliore, ho pensato come sia possibile che tutto ciò non entri nei cuori e nelle menti delle persone.

Ho pensato che forse, presi dalle miserie e nobiltà, piccole sconfitte e vittorie quotidiane, il nostro sguardo fa troppa fatica “ad attraversare il mare” ed anzi è già un miracolo distoglierlo un po’ dai nostri piedi.

La verità in fondo è inesorabile e la realtà è che tutto ciò non ci tocca o comunque non ci tocca abbastanza da indurci a riflettere e tantomeno ad attivarci.

A questo punto, camminando per Roma, ho pensato : “eppure non è vero, questa realtà che ci circonda possiamo ignorarla, ma è pur sempre una realtà e ci dev’essere un modo per provare a farla arrivare a tutti”.

Allora ho cominciato a riflettere sui rischi del cambiamento climatico, altro grande tema sul quale abbiamo scarsissima consapevolezza e sul quale riflettiamo e agiamo ben poco, e che potrebbe portare alla desertificazione di intere nazioni e renderle quasi invivibili, ovviamente nel peggiore degli scenari possibili.

Ho riflettuto sul fatto che a quel punto i Vallici, che un tempo vivevano in una pianura bella e rigogliosa, per provare a dare un futuro a se stessi e ai propri figli, tentano di emigrare a Nordica e così mi sono inventato questo scenario futuro e ho provato a immaginare, esasperando ovviamente le cose, cosa accadrebbe se i nordici si affidassero a un Governo con principi che promuove una politica fortemente nazionalista e ferocemente contro l’immigrazione.

Ne è venuto fuori questo breve racconto, che mi auguro col cuore non divenga mai realtà, che vuol provare a dire alcune cose :

• se seminiamo odio, raccoglieremo odio e lasceremo i nostri figli in un mondo di cattiveria,

• se costruiamo muri, prima o poi rischiamo di trovarci noi dalla parte meno fortunata del muro,

• se costruiamo un mondo dove i capitali possono andare dove gli pare, mentre le persone devono rimanere a morire di fame “a casa loro”, il rischio è che in futuro la casa che va in malora sia la nostra.

Io credo che, anche nello scenario futuro più buio immaginabile, ci sarà sempre una “fiammella di umanità” come Esperanto, come nella realtà attuale il sindaco di Riace Mimmo Lucano ad esempio, ma spetta a noi tenerla accesa, perché se si “spegne” l’umanità, prima o poi si spegne pure l’uomo.